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Giulio Bellini

Italiani e Obesità: i numeri (preoccupanti) di un fenomeno da non sottovalutare


Lo scorso Novembre il Ministero della Salute ha redatto un documento ufficiale con l'intento di creare nella popolazione una maggiore consapevolezza su un tema, quello dell'obesità, che tutti conoscono ma che in pochi prendono in seria considerazione. Il titolo del documento è "L'obesità è una malattia. Curabile". E proprio a tal proposito, è stato introdotto il concetto di obesità come MALATTIA CRONICA.

Ma iniziamo dando un pò di numeri: metà della popolazione italiana è in una conclamata condizione di sovrappeso ed ogni anno piu di 57000 persone muoiono a causa di problematiche direttamente legate alla loro condizione di obesità. E quel che è peggio è che le stime prevedono un trend in forte crescita di questi numeri già impietosi..

La volontà che sta dietro questo documento ufficiale è probabilmente quella di smettere di rappresentare l'obesità come un semplice problema estetico ma riconoscerla come una vera e propria patologia con eziologia, sintomi ed esiti ormai decisamente chiari. Basti pensare che lo spropositato accumulo di grasso corporeo correlato a questa malattia può ridurre mediamente di almeno 6 anni l'aspettativa di vita del soggetto in questione, senza calcolare il discorso legato alla sua QUALITA' di vita.

Ciò che è ancora più preoccupante è l'alta percentuale di obesità infantile: tralasciando l'alta probabilità che questa condizione si protragga anche in età adulta, tutti possiamo immaginare quanto questa condizione in un bambino possa tradursi in difficoltà relazionali alimentate da pregiudizi, stereotipi, emarginazioni e quant'altro possa avvenire in un'età così delicata.

Torniamo a quanto detto prima e prendiamo in considerazione l'eziologia dell'obesità: come per molte altre malattie, essa è multifattoriale e riguarda perciò fattori generici, fattori ambientali e culturali, fattori psicologici e fattori comportamentali. Da ciò scaturiscono i tre aspetti che mettono d'accordo la comunità scientifica nel definire l'obesità come una vera e propria malattia cronica, e cioè il danno organico, una inevitabile sofferenza psicologica e l'altrettanto inevitabile difficoltà relazionale.

A quanto appena detto vanno poi aggiunte tutte quelle altre complicanze nelle quali il soggetto obeso può incorrere con molta più facilità rispetto ad un soggetto normopeso, e ne elenco solo alcune: problematiche cardiovascolari, diabete, pancreatiti, patologie di fegato, reni e polmoni, alcune specifiche forme di tumore, osteoartriti, cataratta, disfunzioni erettili e/o infertilità, problematiche psicologiche e depressione.

Questo elenco dovrebbe essere sufficiente a far scattare un campanello d'allarme, ma non vuole assolutamente alimentare catastrofismi o fobie. Questo perchè, come da titolo del documento citato, l'obesità è sì una malattia, ma è assolutamente CURABILE. Purtroppo in Italia, a differenza di moltri altri Paesi dove la Sanità investe ingenti risorse per contrastare il fenomeno, l'obesità viene sminuita e per questo sottovalutata, peraltro con conseguenti costi spropositati sul Sistema Sanitario Nazionale oltre che per le tasche del soggetto che ne soffre. Si stima infatti che la spesa sanitaria di un soggetto obeso superi di almeno il 25% quella di un soggetto normopeso.

Tralasciando le tecniche chirurgiche e tutti gli interventi invasivi che possono essere messi in pratica, il mio ruolo di Trainer mi impone di porre l'accento sulla necessità in primis di affrontare il problema da un punto di vista nutrizionale/dietetico, seguito ovviamente da un programma di attività fisica possibilmente aiutati da qualcuno che possa fornire, oltre alla propria competenza, anche un valido supporto psicologico e motivazionale, fondamentali per il buon esito dell'approccio.


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